‘Desacration’ – Comunicato Stampa

Il nuovo progetto Desacration di James P Graham sarà esposto per la prima volta alla Biblioteca Vallicelliana, a Roma, dal 30 gennaio al 28 febbraio. La mostra è composta da una serie di sculture di carta, che mappano alcuni paesaggi in Medio Oriente che hanno subito gravi danni ambientali a causa dei recenti conflitti. I siti sono stati scelti principalmente per il loro significato archeologico e culturale, ma a volte a causa della vastità della devastazione, devastazione che ha reso i paesaggi inutili e sterili.

La mostra mira a coinvolgere lo spettatore con la realtà fisica della distruzione ambientale, una minaccia per la storia antica e la conoscenza della nostra civiltà. Paradossalmente, la Biblioteca Vallicelliana, fondata nel 1565 da San Filippo Neri, ospita un’incredibile collezione di manoscritti come la Bibbia di Alcuin del IX secolo, e alcuni di questi saranno esposti accanto alle opere d’arte per evidenziare questo paradosso. È quindi altamente appropriato che Desacration sia esposto per la prima volta in questo scrigno storico di conoscenza.

Usando le immagini satellitari come punto di partenza, Graham utilizza diverse tecniche in questo lavoro. Strati di carta sagomati tagliati con precisione con un bisturi non dissimile dal kirigami, l’arte giapponese del taglio della carta, combinata con una tavolozza acquerellata che spesso suggerisce i colori del livido del corpo pesante. Include anche un arazzo di linee in bianco e nero ultra sottili che ricordano i fiumi di petrolio o i letti di fiumi secchi. Infine, usa la plastica modellata che è scolpita in forme astratte che suggeriscono detriti umani. In un’opera, Archaeological remains of the Anthropocene, Graham medita che la nostra impronta archeologica potrebbe essere caratterizzata dalla scoperta e dallo scavo della nostra plastica non biodegradabile.

I suoi siti sono scelti con cura, in particolare Aleppo, Mosul, Baghdad, Sanaa, tutti nomi sinonimo di terribile conflitto e distruzione. L’opera più grande e probabilmente più compiuta della serie Under the Skin raffigura il campo di Al-Hawl, nel nord della Siria, che ospita oltre 70.000 prigionieri principalmente donne e bambini dell’ex capitale dell’Isis, Raqqa. Il lavoro altamente dettagliato di Graham racconta uno dei paesaggi più proibitivi del mondo, abitato da alcuni dei suoi più miserabili umani. Le tortuose linee bianche o nere nel paesaggio ricordano le vene e le arterie del corpo umano, entrando sotto la pelle e reinvocando il puro orrore di questo luogo.

Il titolo della mostra Desacration è un gioco di parole sulla parola ‘dissacrazione’ definita come ‘il trattamento distruttivo di ciò che è ritenuto sacro o santo da un gruppo o un individuo’. Graham non prende una posizione politica in questo lavoro, ma è profondamente consapevole del ruolo attivo e influente che gli artisti possono e devono svolgere per aiutare a risolvere le crisi apocalittiche che il mondo sta affrontando.

L’Artista

James P Graham (nato nel 1961) è un artista dal 2001. È auto-didact, in precedenza esercitava come fotografo commerciale e regista. Il suo primo lavoro notevole Iddu è stato un film a 360 gradi realizzato sul vulcano attivo Stromboli. Questo è stato mostrato in tutto il mondo e più recentemente nello spettacolo Pompei e Santorini, Eternità in un giorno presso le Scuderie del Quirinale, Roma. Desacration sarà la sua prima mostra personale dopo la retrospettiva Calling for the Infinite Sphere nel 2015.

Usando principalmente il paesaggio e la natura, il suo lavoro ha esplorato il termine ormai in disuso ‘scientia sacra’, in cui luoghi e oggetti scelti hanno un significato metafisico e ontologico. A Graham piace usare diverse fonti energetiche, fisiche o metafisiche, reali o immaginarie che sfidano lo spettatore a superare la percezione sensuale.

Vive e lavora tra Londra e l’Italia.

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